” La lotta è un fine” di Arthur Thomas-Pavlowsky

“ARTHUR THOMAS PAVLOWSKY CON IL CORTOMETRAGGIO “LA LOTTA E’ UN FINE” HA VINTO IL PRESTIGIOSO SHORT-FILM- FESTIVAL DI CLERMONT-FERRAND
di Mimmo Mastrangelo

       Quante volte si è scritto e detto che la boxe è sì uno sport duro, livido, solitario ma anche tanto, tantissimo nobile e sociale. E a confermarlo è il “Collectif Boxe Massilia” di Marsiglia . Da tempo questa realtà sportiva accoglie minori ed adulti (oltre a migranti comunitari ed extracomunitari) appartenenti ai ceti più umili della città che si allenano non solo in palestra, ma anche all’aperto: nelle strade, nei cortili, nelle piazze, sulla spiaggia.

       Altra specificità del “Massilia” è quella di avere tra i suoi tesserati un buon numero di ragazze che praticano una boxe competitiva, per non dire poi che tutti gli atleti allenandosi, “imparando a combattere” maturano, allo stesso tempo, una coscienza di classe, proletaria e civile.

        Tirar pugni diventa così una pratica propedeutica per portare avanti determinate battaglie politiche. Uno degli istruttori afferma: “La boxe non è solo  disciplina, ma  un’azione di resistenza   che deve  aiutare i nostri tesserati ad acquisire fiducia nelle proprie capacità,  ad affermare  una cittadinanza per combattere  tutte le forme di oppressione e discriminazione. Chi viene da noi  impara la boxe oltre a difendere i propri diritti nella società”

       Quella che è la vita, lo sport, l’impegno sociale all’interno del “Massilia” ha provato a narrarlo con uno sguardo provocatorio e sincero il regista Arthur Thomas-Pavlowsky nel suo cortometraggio “La lotta è un fine” (2022) che solo qualche giorno fa è stato acclamato come miglior opera al prestigioso “Short Film Festival di Clermont-Ferrand”.

        Nella pausa degli allenamenti Pavlowsky lascia parlare liberamente davanti alla macchina da presa i pugili più affermati del collettivo: Marvin Pater e Maho Bah. Ma i momenti più significativi del docu-film vengono ripresi nelle sale (dedicate a Salvador Allende e a Jean Jaurès) della Borsa del Lavoro dove è stato allestito un ring per una manifestazione di beneficenza il cui ricavato dovrà sostenere uno sciopero e la lotta di alcune famiglie di un quartiere popolare della città che rischiano di essere espulse dalle loro abitazioni. L’evento sportivo si svolge tutto in una notte con un pubblico numeroso che si accalca ai bordi del ring ed alza l’entusiasmo proprio quando a combattere è chiamato Maho Bah (che detiene nella sua categoria il titolo nazionale dei campionati militari).

       “Lotta per lotta” è lo slogan sportivo-politico che ogni atleta del “Massilia” deve far proprio”, si vede ancora Mao Bah sferrare colpi sull’avversario mentre salgono i decibel della colonna sonora e Pavlowky, sui titoli di coda, regala ancora qualche suggestiva sequenza con le atlete e gli atleti intendi ad allenarsi in uno spazio pubblico di Marsiglia. Sembra un modo perfetto per chiudere un film su una realtà sportiva-sociale davvero unica. E non solo per la Francia.
.

I commenti sono chiusi.