“Un bel mattino” di Mia Hansen-Love

di Gianni Quilici

       Sandra , madre single, è divisa tra figlia piccola, lavoro di traduttrice e un padre, insegnante in pensione, che sta perdendo progressivamente identità e autonomia. Dentro questa vita indaffarata, senza sussulti, improvvisamente arriva l’amore, un amore, tuttavia, clandestino.

       Mia Hansen-Love realizza un film apparentemente dimesso nel flusso senza orizzonti mobilitanti di vita quotidiana, ma ci porta, senza enfasi, in modo naturale, a quelle emozioni sottili, poetiche, che sentiamo vere.
Tutti quanti, attori e attrici, sono all’altezza dei loro personaggi. In particolare Pascal Greggory, che interpreta il padre, un personaggio difficile, perso come è nella sua storia, presente e passata, ma che conserva una sua delicatezza e un suo stile.

       Straordinaria Léa Seydoux, nell’ infondere calore a Sandra nella disponibilità percettiva con cui si approccia umanamente con gli altri. Nei momenti dolorosi, in cui esprime nel volto una gamma di sentimenti tanto rapidi quanto naturali: sorrisi appena accennati, pianti trattenuti, battiti di occhi. Negli attimi di passione, in cui rappresenta una voracità sessuale e amorosa totalizzante. La sua interpretazione meriterebbe, ho pensato mentre fluivano le immagini, un’analisi fenomenologica per cogliere questa sottigliezza istintiva del suo farsi personaggio.

                                 Un bel mattino
Regia di Mia Hansen-Løve. con Léa Seydoux, Pascal Greggory, Melvil Poupaud, Nicole Garcia, Camille Leban Martins. Titolo originale: Un beau matin. Francia, 2022, durata 112 minuti.

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