“Cinema all’aperto” di Gianni Celati

di  Mimmo Mastrangelo

CELATIDi Gianni Celati, uno dei maggiori scrittori italiani viventi, non devono essere in molti a sapere del suo ardore (e fiducia) per il cinema e della sua breve ma valida produzione documentaristica.

Autore di quattro lavori di cui tre, insieme ad un volumetto a cura di Nunzia Palmieri, sono stati raccolti nel cofanetto “Cinema all’aperto” edito dalla Fandango. Realizzati nell’ arco di poco più di un decennio , “Strada provinciale” “Il mondo di Ghirri” e “Case sparse-visioni di case che crollano” racchiudono folate di immagini predisposte verso quello che lo scrittore ferrarese (ma è nato a Sondrio e vive ormai da anni in Inghilterra) chiama con originalità “il quotidiano disponibile”, cioè tutto ciò che può capire di passare davanti allo sguardo di una macchina da presa.

Non si può non considerare come nei docu-film il Celati-regista si accosti al Celati-scrittore di “Narratori della pianure” (1985) e “Verso la voce” (1989) in cui, ugualmente, con grammatica semplice viene puntellato un itinerario lungo i luoghi e i paesaggi dell’infanzia. Nelle produzioni di Celati è possibile scoprire qualcosa di filmico davvero considerevole, un’aura di moralità che si pone in antitesi al cinema-spettacolo, anche se è Celati stesso poi a precisare che anche quando si filma il mondo esterno si mostrano delle cose che esistono, ma non per questo significa evadere dalla finzione.

“Una macchina da presa – dichiara Celati in un’intervista – porta con sé tutto un modo di immaginare il mondo, e trasforma ogni cosa osservata. Ogni tipo di inquadratura è già un tipo di finzione immaginativa. Dunque, alla fine tra film e documentario forse non c’è molta differenza nei modi di manipolazione delle immagini, ma c’è differenza nel grado di sorveglianza dei confini del fittizio” .

Con “Strada provinciale delle anime” (1991) Celati mette dentro un pullman un gruppo di una trentina di persone, tra amici e parenti per un tour che inizia a Ferrara e prosegue costeggiando la pianura del corso del Po. Una viaggio in cui solo in apparenza sembra non accadere nulla, eppure nel transito da Sandolo a Codigoro, da Ostellato, a Comacchio irrompe una delicata poetica del guardare che niente a che fare con l’imperturbabilità del perfezionismo estetico.

Un’altra disciplina che ha affascina da decenni Gianni Celati è la fotografia, trasporto che andato crescendo da quando poi conobbe e frequentò Luigi Ghirri, un maestro della fotografia paesaggistica. Il fotografo morì prematuramente a quarantanove nel 1992 e Celati sei anni dopo volle fare un omaggio all’amico e alla sua non scontata fotografia (a colori) di paesaggi sospesi, metafisici e spesso assenti della figura umana.

“Il mondo di Luigi Ghirri” (1998) è un documentario di testimonianze, ricordi con, tra gli altri, la figlia Ilaria Ghirri, il cantautore Luca Carboni, il regista Davide Ferrario, il critico d’arte Arturo Quintavalle, ma dal film di Celati alla distanza viene fuori una soffice vena divertente ed ironica “che fa l’effetto di un sorriso aperto a intermittenza verso la risata piena”.

Infine, “Case sparse-visioni di case che crollano” (2003) è il risultato conclusivo di un progetto di riprese nelle campagne emiliane iniziato dieci anni prima sulle nuove fabbriche del divertimento e che porta lo scitttore-regista a posare il suo occhio su quei numerosissimi casati della Pianura romagnola abbandonati ed ormai fatiscenti . In questo studio ricognitivo Celati, fatto di sequenze quasi ferme, è accompagnato dallo scrittore inglese John Berger, il quale adombra una riflessione , un pensiero filosofico sull’accezione da dare case a quelle casa disabitate che, nonostante conservino una architettonica bellezza, sono percepite come il malanno del tempo che passa.

Dei tre documentari “Casa sparse” è senza dubbio il più bello. Senza esagerare: è di una bellezza che sfiora la meta poesia ed è imprevedibile come un sogno.

CELATIGIANNI CELATI. “CINEMA ALL’APERTO” TRE DOCUMENTARI EDITI DELLA FANDANGO, A CUI E’ ALLEGATO UN VOLUMETTO CURATO DA NUNZIA PALMIERI. EURO 25.00

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