“Corpo e anima” di Ildikó Enyedi

CORPO E ANIMAdi Gianni Quilici

Corpo e anima, vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale, è un film coraggioso, che sembra cedere, qua e là, a possibili linee di fuga, ma che, invece, rimane ancorato al suo centro, con rilanci indovinati, che sorprendono e anche “prendono”.

Il centro è una storia d’amore originale in un luogo, il mattatoio, in cui la regista  non ci risparmia la crudezza tecnologica con cui i macchinari uccidono, tagliano, spezzano le povere, mansuete, innocenti mucche.

L’originalità è data dalla profondità e specificità dei due protagonisti e dalla difficoltà che attraversa il loro progressivo, lento, avvicinamento amoroso, in un ambiente grigio e mediocre e tuttavia pieno  di frustrazioni e desideri. Lui, 50enne con un braccio paralizzato, è il direttore del mattatoio ed è deluso dalle donne tanto che ha deciso di chiudere con loro; lei, una 30enne, nuova responsabile della qualità, bionda e carina, ma priva di esperienze erotiche, rigida, silenziosa e meticolosa come per difendersi dagli altri.

Il coraggio della regista ungherese, Ildikó Enyedi, nasce dal farli incontrare, oltre che nella realtà, anche nei sogni  nelle vesti di due cervi, uno maschio e una femmina, che si annusano, bevono nell’acqua dei ruscelli, cercano cibo in una foresta innevata, inizialmente a loro insaputa, poi consapevoli casualmente. Una simbologia che poteva riuscire forzata, nella sua dimensione romantico-favolistica, ma che, invece, nella sua limpida implicita asciuttezza, si intreccia poeticamente alla vicenda reale.

Intorno ai due protagonisti personaggi minori, che presentano una loro spiccata evidenza: l’amico, tradito forse dalla moglie, disperato, vendicativo e impotente; la psicologa erotica, disinibita, curiosa; la donna delle pulizie anziana, ma imprevedibilmente moderna e sottile; il dongiovanni ben piantato e spavaldo.

Un film stratificato, scritto e realizzato dalla Enyedi con poetica intelligenza: un montaggio morbido e essenziale, una cinepresa che spesso viene collocata a distanza attraverso porte o vetri,  con la cura e la rilevanza  di improvvisi dettagli, una musica che sottolinea senza invadere e, infine,  attori e attrici che si fanno, appunto, anima e corpo.

CORPO E ANIMA di Ildikó Enyedi

con Ervin Nagy, Géza Morcsányi, Zoltán Schneider, Alexandra Borbély

Sceneggiatura: Ildikó Enyedi . Fotografia: Máté Herbai. Montaggio: Károly Szalai. Musica:.

Ádám Balázs. Ungheria 2017. Durata 107 min.

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