“Tango con Putin” di Vera Krichevsaya

DOCU-FILM DELLA REGISTA RUSSA (FUGGITA IN INGHITERRA) VERA KRICHEVSKAYA SU DOZHT-TV, L’UNICA TELEVISIONE RUSSA INDIPENDENTE FATTA OSCURATA DA PUTIN .

di Mimmo Mastrangelo

        Sin da quando era ragazzina i sogni hanno incorniciato la vita di Natasha Sindeeva. Sognava di avere un marito ricco e bello e alla fine, come nelle favole, nel 2006 ha sposato in seconde nozze, nello sfarzoso palazzo di Peterhof di San Pietroburgo, Alexander Vinokurov, un giovane banchiere che in Russia ha accumulato un’ immensa fortuna col boom economico.

        Poi a Natasha – che fino ad unirsi a Vinokurov aveva lavorato nel mondo dei media e si era fatta pure una fama di ballerina di tango – è venuta la fissa di mettere su un’ emittente televisiva. Altro sogno avveratosi: nella primavera del 2010 apre i battenti la sua tv e come si vede nel docu-film Tango con Putin della regista russa (ora fuggita in Inghilterra) Vera Krichevskaya – nel primo giorno della messa in onda, come per uno spot, Natasha va sul terrazzo dell’emittente e balla scalza sotto la pioggia. Il canale si chiama Dozhd-tv (Pioggia-tv, ma nel mondo poi la conosceranno in Rain-Tv) e si presenta al pubblico come un contenitore dell’ottimismo che intende raccontare le notizie con glamour come se si fosse dentro un reality-show.

        Politica, diritti, libertà d’espressione, ingiustizia sociale, distribuzione iniqua delle risorse non fanno parte dell’agenda della “signora in carriera”, almeno fino a quando non si consuma le truffa elettorale che, a chiusura del 2011, riporta al Cremlino lo zar Vladimir Putin. Da questo momento in poi la tv di Natasha e della sua cofondatrice (la stessa regista Krichevskaya) cambia immagine e registro, differenziandosi da tutti i media federali.

        Rain-tv diviene un’isola della libertà d’espressione, una spina amara nel fianco del governo, una voce della verità seguitissima da milioni di russi. I suoi reporter, oltre a rivolgere attenzione al dissenso nel Paese, martellano incessantemente per la difesa dei diritti delle minoranze. Per Putin < >, e dunque, Natasha (e tutta la redazione di Rain-tv), si ritroverà combattuta tra verità e propaganda, tra la decisione di chiudere l’impresa o rimanere ostaggio dei propri sogni. L’assassinio del leader del partito della Libertà popolare che si era fortemente espresso contro le politiche di Putin e le diffuse proteste di piazza, tuttavia cancellano i dubbi di Natasha e del marito e radicalizzano ancora di più le posizioni dei giornalisti di Rain-tv. Il loro obiettivo diventa sempre più quello screditare la propaganda di Stato e le false notizie dei media governativi.

        Di fronte a questa ostinata lotta per la verità la reazione della nomenclatura non si fa attendere, arrivano ricatti e richiami da parte della polizia che tiene sotto visione l’informazione nazionale fino al totale oscuramento delle frequenze della tv.

       Nelle sale italiane dal 3 novembre ed impostato su un montaggio forsennato ed un ricco collage di testimonianze, Tango con Putin è un film anche molto personale sull’intraprendenza, il coraggio, la malattia (un tumore al seno poi superato), la passione per il ballo della Sindeeva, ma gli aspetti privati della donna si sovrappongono ai cambiamenti avvenuti nella vita di tutti gli operatori della tv e all’immagine di un Paese (nobilissimo per la storia e la civiltà del suo popolo) dove oggi non c’è libertà. E non vi può essere finché non crollerà l’apparato oppressivo di Vladimir Putin. Nel film non viene detto, ma Dozht-tv dai primi giorni della guerra in Ucrania trasmette da Riga, capitale della Lettonia.

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