” A declaration of love”di Marco Speroni

ULTIMO FILM DI MARCO SPERONI SULL’INCREDIBILE VICENDA DI CURTYS MCCARTY CONDANNATO (DA INNOCENTE) A MORTE NEGLI STATI UNITI.

di Mimmo Mastrangelo

Subito le immagini di un fondale marino in subbuglio. Su quel sciabordio delle acque una voce quasi trattenuta si adagia : “Quando ho capito che quello sarebbe stato il mio destino, ero terrorizzato. Era come se stessi affogando e non c’era nulla a cui aggrapparsi. Nessuno ti lancia un salvagente”.

       Infatti, quarant’anni fa nessuno lanciò quel salvagente che avrebbe dovuto tirare fuori nei civilissimi (sic!!!) Stati Uniti Curtis McCarty da una faccenda incredibile, inverosimile.

       Con lo sguardo in macchina lo stesso McCarty in “ A declaration of love” (2021) di Marco Speroni racconta tutto il suo calvario, di come sia finito nel braccio della morte di un penitenziario governativo dell’Oklahoma.

       Nel dicembre del 1982 venne trovata ammazzata una ragazza e di questo delitto fu accusato da innocente McCarty che della vittima era solo un conoscente. Tre anni dopo con una sentenza venne condannato alla pena capitale, nel 2007, dopo aver passato diciannove anni nel braccio della morte, ritornò in libertà in quanto da ulteriori indagini venne fuori che sul suo caso avevano falsificate le prove Joyce Gilchrist, una tecnica di laboratorio, e Robert Macy, procuratore dello Stato dell’Oklahoma recidivo nel mandare alla sedia elettrica persone innocenti, nonostante evidenti lacune nell’impianto accusatorio.

       McCarty – che racconta anche della sua vita di screanzato rampollo di una famiglia medio-borghese e del precoce scivolone nelle dipendenze – non ci è morto in prigione, ma gli anni terribili vissuti da detenuto hanno lasciato in lui ferite aperte. Incubi da cui non è riuscito a liberarsi. Hanno continuato a rodere, debilitare il suo provato stato psicofisico. < >, perché coltiva l’odio, un senso di vendetta verso l’assassino che sta in libertà al suo posto o nei confronti di chi l’ha ingiustamente condannato.

        La drammatica vicenda personale ha portato McCarty a perdere tutto il rispetto per il proprio Paese . Per lui è stato semplicemente avvilente esperire che sulla vita di una persona che non ha commesso nessun reato un giudice agisca e si accanisca per costruire un proprio successo professionale (o politico). Curtis McCarty è così diventato uno di quei tanti volti di un sistema giudiziario corrotto, fallito.

        Prodotto da Nacne e tra i cinque finalisti del Nastri d’argento 2022 nella sezione cinema del reale, “ A declaration of love” è un film intervista durissimo che ha l’effetto di un cazzotto, pone interrogativi ma lascia tutte le risposte allo spettatore. E, soprattutto, capovolge quell’idea degli Stati Uniti di Paese della giusta giustizia e della pace democratica. E’ un emblematico caso del rovesciamento dei valori della libertà quello di Curtis McCarty, il quale una volta uscito dal carcere con una grave forma di stress traumatico, non ha trovato nessun sostegno da parte delle istituzioni sociali, tant’è che è finito in strada a vivere da homeless. Nel 2018 è ritornato detenuto per spaccio di sostanze stupefacenti, due anni dopo per lui le porte del carcere si sono riaperte .

        Quando il film (visionario, ambizioso anche nelle riprese) ha iniziato a girare per i festival di lui si sono perse le tracce. Ma da ultime notizie si sa che Curtys McCarty è vivo e non sta più in strada. Questo rincuora. Speriamo che ora la sua esistenza venga fuori definitivamente dal subbuglio delle acque.

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