“BEEP BEEP MIKE” E’ IL LIBRO DEL GIORNALISTA ANGELOMAURO CALZA SU MICHAEL MALTESE GRANDE SCENEGGIATORE DI CARTOONS, VINCITORE DI DUE OSCAR
di Mimmo Mastrangelo
Ai clienti della sua barberia di Chiaromonte, in provincia di Potenza, Paolo Maltese diceva: <<In America ho un figlio famoso e ricco che disegna cartoni>>. Il figlio illustre era Michael Maltese il quale, tra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso, fu un nome di punta del cinema di animazione degli Studios. A Maltese che vinse due Oscar e lavorò con le miglior case di produzioni (Hanna e Barbera, Warner Bros…) e registi del calibro di Tex Avery e Chuck Jones, il giornalista Angelomauro Calza ha dedicato “Beep Beep Mike!” (Edizioni Magister, euro 15,00; pag. 127), un volume che ricostruisce vita e carriera dell’eclettico sceneggiatore, soggettista ed attore-doppiatore.
Mike Maltese nacque a New York il 6 febbraio del 1908, con le sue tre sorelle crebbe grazie ai sacrifici della madre Concetta la quale, dopo che il marito Paolo rientrò a Chiaromonte senza far più ritorno negli Stati Uniti, divenne una sarta molto ricercata. Maltese si laureò da disegnatore alla National Academy of Design e a metà degli anni trenta fece subito delle esperienze da assistente animatore e cameraman per la Fleischer Cartoon Studio di New York .
I suoi primi riconoscimenti arrivarono a partire dal 1941 quando curò la sceneggiatura dei corti di Tom e Gerry girati dal grande Tex Avery, e di Bugs Bunny e Daffy Duck per la regia di Friz Freleng. Ma la serie con cui Maltese si impose ad un pubblico più vasto, firmando “l’ideazione” insieme al regista Chuck Jones, fu quella sull’ ossessiva caccia di Willy il Coyote al papero Road Runner, meglio conosciuto come Beep Beep. Un’altra sua straordinaria avventura fu la curatela dei dialoghi di tutti e 166 corti de “I flinstones” che dal 1961 riscuoteranno un successo planetario senza soluzione di continuità. Nell’edizione del 1950 degli Oscar, l’Academy Award lo premiò per “For Scent-mental ReaSons”, diretto l’anno prima da Chuck Jones, e per “So much for so little”, un cartoons-documentario sulla priorità di dare assistenza sanitaria ai bambini girato da Jones insieme a Friz Freleng.
La carriera di Maltese fu costellata sì da successi, ma non bisogna dimenticare che è stato tra gli artefici in assoluto di una cinematografia tecnicamente impeccabile e all’avanguardia che, tra l’altro, grazie ad un concentrato di slapstick, arguta ironia e velocissime gag riuscì a sostituire le comiche che avevano dominato l’epoca del muto.
Mike Maltese è stato un creativo che ha inventato trame metafisiche e voci-suoni surreali (il Beep-Beep), le centinaia di corti d’animazione in cui ha lavorato polverizzarono le convenzioni e si connotarono di sequenze stucchevoli e trovate imprevedibili.
Mike Maltese morì a Los Angeles nel febbraio del 1981 e il libro di Angelomauro Calza – che impagina pure le testimonianze dello sceneggiatore Greg Duffell e della nipote del Nostro – ha il pregio di accostarci ad un caposcuola dei cartoons e, al contempo, di riportarci alla memoria quei perdenti bracconaggi di Willy il Coyote su Beep Beep, nonché tutto quel campionario di idee geniali ed immaginabili che hanno caratterizzato e reso magnifico un certo cinema d’animazione passato con tempo dal grande schermo alla televisione. Che incantevole miniera di invenzioni sono stati i corti di Mike Maltese, “il primo oscar lucano”.