di Gianni Quilici
Deludente. Il peggiore film di Carlo Mazzacurati. Un regista che, attraverso la commedia, ci ha dato ritratti efficaci di paesaggi e di psicologie italiche (Notte italiana, Il toro). La Passione dovrebbe avere come essenza profonda la crisi di un regista-autore (Silvio Orlando), che da cinque anni non realizza un film e che ora ha la possibilità di farlo con una stellina televisiva di gran successo (Flaminia Sbarbato). Non ha però alcuna storia nella capoccia e ci sarà poi un ricatto: sarà costretto, in un paesino della Maremma, a rappresentare nel giorno del venerdì santo la Passione di Cristo.LA PASSIONE
di Carlo Mazzacurati
con
Silvio Orlando (Gianni Dubois)
Giuseppe Battiston (Ramiro)
Corrado Guzzanti (Abbruscati)
Cristiana Capotondi (Flaminia Sbarbato)
Stefania Sandrelli (Sindachessa)
Kasia Smutniak (Caterina)
Maria Paiato (Helga)
Giovanni Mascherini (Jonathan)
Fausto Russo Alesi (Pippo)
soggetto:
Carlo Mazzacurati
Umberto Contarello
Doriana Leondeff
Marco Pettenello
sceneggiatura:
Carlo Mazzacurati
Umberto Contarello
Doriana Leondeff
Marco Pettenello
musiche:
Carlo Crivelli
montaggio:
Paolo Cottignola
Clelio Benevento
costumi:
Francesca Livia Sartori
scenografia:
Giancarlo Basili
fotografia:
Luca Bigazzi
suono:
Remo Ugolinelli
aiuto regista:
Davide Bertoni
produttore:
Domenico Procacci
Assistente alla Regia:
Samuele Rossi
Organizzatore Generale:
Ivan Fiorini
Supervisione alla Produzione:
Valeria Licurgo
Italia 2010
Durata: 105 min.
Non sono del tutto d’accordo. Biaogna prenderlo come è. D’altra parte Mazzacurati anche ne “Le Notti bianche” e “Il toro” non fece granchè. Il pregio del film è che è divertente e se non fosse per il finale abborracciato e prevedibile, sarebbe qualcosa di più. Ma ti pare nulla un film divertente che non scada nel banale e volgare come i cinepanettoni? E poi Guzzanti è “forte” e Silvio Orlando sublime. Si sente parlare bene di Invictus (mi dirai, non c’entra niente) che è un film retorico e banalmente agiografico, come fosse un capolavoro, si può salvare anche La passione. Con le dovute distanze. E poi non merita mica un’analisi così accurata alla Ghezzi!
Sono perfettamente d’accordo con la recensione. Non basta un bravo attore a fare un buon film. Il soggetto non è certo originale e il racconto procede stentamente, intervallato da lunghe pause di pura noia. Infine “Le notti bianche ” non è un film di Visconti (1956) ? Ciao Giuseppe
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Vittorio Toschi said,
Ottobre 3, 2010 @ 19:44D’accordo con te. Visto a Venezia perché ne giravano giudizi entusiasti, ma il film mi é parso di poca sostanza. Si salva solo qualche momento divertente e le parodie di Guzzanti.