Perché l’inizio di Free Zone con il lungo pianto di Natalie Portman è, considerato da molti, bellissimo?
Perchè il pianto è vero, ed è vero, perché ri-esplode continuamente nel suo essere disperato, in quanto oscilla tra nera disperazione e vuoto, per riprendere ogni volta ancora più disperato. Un pianto, si intuisce, che ha dietro di sè un pensiero-immagine terribile e che, appunto per questo, oscilla tra vette acute di disperazione e brevi momenti di spossatezza, appunto di vuoto. Questo pianto è il volto di Natalie Portman, che, per la sua bellezza armonica e delicata e per apparire così indifesa suscita ancora maggiore partecipazione.
Ma questa impressione finirebbe forse per “evaporare” se non ci fosse un altro elemento decisivo: la lunghezza del tempo. La m.d.p., in primissimo piano, fissa inesorabilmente e impudicamente sulla Portman, finisce essa stessa per diventare protagonista: perchè nel suo eccesso ti costringe a guardare, ti costringe a riflettere su quell’immagine.
Di più: l’immagine non è statica, non solo perché, come abbiamo cercato di argomentare, il pianto della Portman è mentale, ma perchè sullo sfondo del suo volto c’è, come una nebulosa contrastante, il movimento della gente. Su questa immagine lancinante la musica e le parole, nella loro scatenata reiterazione popolare, sono un contrappunto felicissimo al dolore del pianto.
Ma perchè questa disperazione senza limiti?
Amos Gitai ce lo mostra cinematograficamente in maniera molto efficace.
Non con flash-back e neppure attraverso parole. Ce lo rappresenta con la sovraimpressione di due realtà. Da una parte vediamo la Portman nel presente e dall’altra, in sovraimpressione, i suoi pensieri come se fossero immagini (con tutte le sconnessioni del caso). E’ come se essa fosse sdoppiata e ricomposta: corpi e pensieri in una sola immagine.E ciò è cinema: trovare una soluzione visiva ai problemi della coscienza.
Free Zone
Regia: Amos Gitai
Cast: Natalie Portman, Hanna Laslo, Hiam Abbass, Aki Avni, Carmen Maura
Nazione: Israele, Francia, Spagna, Belgio
Anno: 2005
Durata: 94