“Mistery Train” di Jim Jarmush

mistery_traindi Gianni Quilici

Inizia con un treno che arriva a Memphis e termina con il treno che parte da Memphis. Sul treno c’è una giovanissima coppia giapponese: lei invasata di Elvis Presley, lui distaccato, quasi assente. Scopriamo nello scorrere della pellicola che negli stessi luoghi è capitata anche un’italiana a cui, nel viaggio, è morto  il marito e che un tipaccio, di un terzetto male in arnese, ha compiuto una squallida rapina finita . L’hotel è il punto in cui tutti convergono e qui Jarmush ce li rappresenta nello stesso periodo di tempo, ognuno con la sua storia, ma con alcuni elementi in comune: Tom Waits alla radio che annuncia Elvis Presley che canta “Blue Moon” e uno sparo improvviso. Un mosaico narrativo che via via si compone di fronte a noi

Protagonista è Memphis, città di un mito, Elvis Presley. Ma Elvis è poco più di un manifesto o di una canzone;  ciò che vediamo è un paesaggio urbano e umano tra i più desolanti, dove vigono solitudine e  abbandono. I protagonisti sono tutti senza sguardo, pensiero, progetto. L’unico che presenta forse qualche astratta inquietudine è il giapponesino, che rimane quasi sempre altrove, non si sa dove.

Jarmush osserva questi personaggi, che non hanno spessore né psicologico, né ideologico, con felice ironia e, a volte, con parodistico distacco, accompagnati da  una azzeccata colonna sonora. Indimenticabile l’episodio dei tre balordi beoni con due grandi Steve Bushemi e  Joe Strummer, ex leader dei Clash, dove tragedia e sorriso si incontrano.

“Questa è l’America” sembra dirci Jarmush in questo come nei precedenti suoi film. Certamente è anche questa. Sappiamo, però, che l’America è più complicata e contraddittoria, più tragica e viva. Jarmush è, però, un minimalista: vede bene quello che vede e sa rappresentarlo. Questo è il suo pregio ed insieme il suo limite.

MISTERY TRAIN  di Jim Jarmusch

Con Steve Buscemi, Joe Strummer, Nicoletta Braschi, Youki Kudoh, Elizabeth Bracco, Masatoshi Nagase, Rick Aviles, Screamin’ Jay Hawkins, Cinqué Lee. Usa 1989. Durata: 110 min.

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