“Plein Sud” di Sébastien Lifshitz

di Gianni Quilici

plein sudL’inizio è pieno di promesse:

lei (Léa Seydoux) , bionda fluente, occhi che vogliono sedurre, bocca carnosa, sta danzando sul ritmo d’una musica travolgente; lui (Yannick Renier), il protagonista, seduto poggiato alla sua macchina, guarda, volto pulito, d’una bellezza armoniosa, ma enigmatico e distante; l’altro (Théo Frilet), il fratello della ragazza, giovanissimo, capelli lunghi, ondeggianti, filma.

Un film “on the road” su una “ferita”. La ferita risale all’infanzia. Il protagonista vede dalla finestra il padre, che si uccide puntandosi la pistola alla tempia, mentre, sulla macchina, la madre (Nicole Garcia) gli sta parlando alterata.

Il viaggio è già iniziato. Il protagonista ha raccolto i due, ci sarà poi un terzo. Direzione Sud: dalla Francia atlantica alla Spagna, là dove ora si trova la madre. Del film “on the road” Plein Sud ha tutti gli stilemi ri-visti: strade aperte e secondarie, dormire dove capita, mangiare arrangiandosi, bagni nell’oceano, bagliori della luce al tramonto, musica e sacco a pelo, precarietà sentimentale.

Il cuore del film, la sua necessità, la sua conclusione riguarda, però, questa ferita: il suicidio del padre, il ricovero della madre, per anni, in una struttura psichiatrica, l’affidamento del ragazzo ad un’altra famiglia. La conclusione è aperta: la pistola con cui il padre si è ucciso, che ha accompagnato il protagonista per tutto il viaggio, dopo che ha rivisto e lasciato bruscamente la madre, viene gettata nel fiume, dove, dopo essersi denudato, si tuffa, forse simbolicamente rigenerandosi nell’acqua.

Plein Sud ha una sua sincerità e verità.

Un film “giovanilistico” con quei montaggi contrastati, l’uso volutamente sgrammaticato della m.d.p. a mano, risulta, tuttavia, irrisolto per due ragioni:

un uso del flash-back naturalistico e didattico, che spiega in modo lineare la storia che sta dietro al trauma;

una sceneggiatura che non problematizza il dramma ne’ attraverso i giovani con cui, per buona parte del film, egli si accompagna, ne’ negli incontri con il fratello e la madre. La sua “liberazione” finale è più data fuori dal film, che rappresentata, interno ad esso.

1980_Plein_sudPlein Sud

Regia

Sébastien Lifshitz

Cast

Yannick Renier, Léa Seydoux, Nicole Garcia, Théo Frilet, Pierre Perrier, Micheline Presle, Gerard Watkins, Marie Matheron, Luis Hostalot, Ludo Harley

Sceneggiatura

Stéphane Bouquet, Vincent Poymiro, Sébastien Lifshitz

Francia 2009.

Durata: 87 min.

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