INTERVENTI. “Previsioni per gli Oscar 2010”

di Luca Chiappini

lockerPoche ore ci separano dalla cerimonia degli Oscar 2010. La fatidica “Notte degli Oscar” della Kodak Theatre di Los Angeles, California, è ormai arrivata, carica di sorprese. E’ a te che mi rivolgo, Mr. Mayer, ideatore di tale cerimonia e co-fondatore dell’Academy of motion pictures -nonché della MGM, Metro Goldwyn Mayer. Dal ’29 prosegue una tradizione destinata a diventare l’insegna più celebre e luminosa nello sconfinato universo del cinema. Noi tutti sappiamo che gli Oscar, col tempo, son diventati sì il tipo di premio ed encomio più famoso, ma non certo il più prestigioso. Se fossi io a dover indicare premi prestigiosi, di quelli che identificano il vero merito di un regista -ma non per forza un regista-, penserei a Venezia, Cannes, Berlino.. e ovviamente al Sundance Film Festival. Ma di festival e premi è pieno il mondo.. da Courmayeur a Torino, da Locarno a Londra, e così via.

Non si può certo trascurare l’evento mediatico più importante tra tutti questi. E certo gli Oscar fan sempre piacere, soprattutto perché sono testimonianza di una sicura pubblicità, perché hanno un eco cui neanche Venezia e Cannes possono auspicare. Il problema per cui non sono prestigiosi è perché si è teso a svalutare il valore di un riconoscimento da parte dell’Academy, in questi anni. Innanzitutto, chiariamo che l’Oscar non è formato da una giuria scelta di anno in anno come, per es, per Cannes, ma dall’Academy, che conta più di 6000 membri, perlopiù professionisti del cinema, ma molti provenienti dal giornalismo e dalla critica, nonché dal pubblico. Non che questo sia un male ma sicuramente ha inciso, imponendo una curvatura nella storia dell’Oscar che ha portato questo premio a finalità ben diverse rispetto alla Palma d’oro, al Leone d’oro o all’Orso d’oro.

Ma il vero motivo per cui la mitica statuetta, decennio dopo decennio, anno dopo anno, ha un peso sempre minore, è per la dubbia meritocrazia. Nel corso degli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a scene delle più disdicevoli. Artisti candidati che meritavano palesemente il premio ma non l’hanno ricevuto, e viceversa. E se è vero che i gusti son gusti, è anche vero che è accaduto, per es, che Clooney nel 2006 fosse candidato a due Oscar in due categorie diverse e, vincendo quello che meno si sarebbe meritato, egli stesso disse “Il fatto che ho vinto quest’Oscar, implica che non vincerò l’altro”. Il decorso della serata dimostrò che aveva ragione.

Questo è solo uno degli aspetti chiave -uno di quelli che più mi è rimasto impresso nella memoria- che pongono in luce alcune cose:
– l’incredibile prevedibilità dell’Oscar. Nel 2008 ne azzeccai 16 su 24 (tra cui l’imprevedibilissima vittoria di Marion Cotillard).. ma perché la vittoria dei Coen era palese! Nel 2009, non volevo la sua vittoria ma era scontato: “The Millionaire”. Questo per citare solo alcuni casi, i più recenti, ma anche frugando nelle annate precedenti poco cambia..
– gli affari “nascosti”. Come si suol dire, “man behind the curtain”, l’uomo dietro il velo, il burattinaio. L’affermazione di Clooney, la prevedibilità dei premi in base a fattori ricorrenti, la vittoria di film, attori o attrici, o tecnici, palesemente minori di altri.. son tutti fattori che ci fanno intuire, in un mondo sporco qual è quello dello spettacolo, in una serata qual è quella degli Oscar, con un organo di giuria qual è la vasta Academy, come questo premio sia circondato di manovre politiche e non. Per politiche intendo intrighi interni al mondo dello spettacolo per assicurare evidenza a film, attori, attrici o tecnici in base ai propri comodi. A George Clooney perché deve diventare uno status symbol.. ma non quello nella categoria X (accadde nel 2006) perché quello lo devo dare a Caio..

Dovete immaginarvi il tipo di Premio. Prendiamo Venezia.. due settimane, una giuria scelta di circa sei membri, con il capo-giuria. Si vedono, giorno per giorno, i vari film. Si tirano le somme.
Dovete immaginarvi l’Academy. Nulla di tutto ciò. Un evento atteso di anno in anno. I lavori vanno avanti per mesi con ripetute selezioni. Un’Academy di oltre 6000 membri, di provenienza perlopiù mediatica (critici, giornalisti, cineasta, ecc..) che votano per Premi da assegnare a una serie di individui. Nessuna proiezione. Artisti e divi di tutto il mondo sfilano nel Kodak Theatre di Los Angeles per la cosiddetta “notte degli Oscar”. Comprenderà certo, Mr. Mayer, come il premio Oscar abbia una dimensione diversa rispetto ad altri. Penso che per un regista sia più gratificante il Leone d’Oro che non l’Oscar. Ci certo l’Oscar garantisce più pubblicità, nonostante la fama di Venezia.. ma il prestigio è ben diverso. Per es, i fratelli Coen. Ok, qua si entra nel “de gustibus” perché, in effetti, il premio a loro ci stava nel 2008. Ma un conto è che i Coen bros. possano meritarsi di fare incette di Oscar.. un conto è che sia scontato perché li si deve lanciare e perché mancano nel novero dei grandi registi premiati. Per l’America, vendersi anche meglio sul cinema estero -e non solo nazionale-, premiare registi come i Coen che sfornano uno e a volte due film l’anno, era scontato. Come quest’anno sarebbe stato scontato l’Oscar per Michael Mann, uno dei pochi registi famosissimi a stelle e strisce a non averlo ancora vinto. Sarebbe stato scontato se egli avesse sfruttato le sue carte come si deve invece di far naufragare la barca. Adesso non voglio parlare di Mann.. ma hai una storia adattissima (è un genere di soggetto che agli Oscar spesso ha sbancato), hai Johnny Depp, hai tutto. Bastava girare un buon film e, a parità di merito, o anche se leggermente svantaggiato rispetto agli altri, Mann avrebbe sicuramente stravinto. Certo è che l’Academy non può essere così spudorata. Mann si è meritato di non essere nemmeno arrivato alle candidature.

Dunque si comprende che il Premio non ha un prestigio equivalente agli altri, ma ha un frastuono enorme. E’ un fenomeno mediatico globale. Non è un caso che ci siano gli spettacoli tra una vittoria e l’altra, che si facciano sfilate coi vestiti, ecc.. gli Oscar sono mondanità. E sono importanti: garantiscono comunque un posto nella storia e, soprattutto, garantiscono soldi. Luce. Fama. Se vinco un Oscar, ho certo una probabilità maggiore di vendere di più il mio film. E me stesso. Ovvio che dopo aver vinto l’Oscar, i Coen hanno avuto un appoggio ancora maggiore. Per fare ancora esempi.

Comunque.. tutta questa premessa per cosa? Per dire che fino al 2009 prevedere i vincitori erano uno scherzo. Uno scherzetto da niente. Nel 2008 non ne parliamo. Se avessi scommesso (lo feci con gli amici, niente di che) sarei diventato ricco. Specie per l’Oscar a Marion Cottilard.

Ma quest’anno.. Mr. Mayer, quest’anno.. non saprei. Il punto è che siamo ad un bivio. A cosa mi riferisco? Beh, a forza di essere prevedibili, scontati e compromessi, la serata degli Oscar ha visto il proprio share calare vertiginosamente nel corso degli anni. Ecco perché quest’anno si presentano alcune varianti fondamentali: pare proprio che si voglia sprigionare una ventata di freschezza sulla notte degli Oscar. Deve pagare di più, fare più share, quindi bisogna cambiare un po’.

Si notano subito novità lampanti. La prima.. beh si sta svolgendo relativamente tardi: siamo già a Marzo! Ma non è questo ad essere importante. Chiaramente mi sto riferendo allo straordinario numero di candidature per il miglior film: ben 10! Non accade dal.. ’47, se non erro. Ma potrei aver sbagliato la data. Non le pare palese, Mr. Mayer, che l’Academy stia tentando di introdurre alcune novità per rendere la serata interessante? E ci sta in parte riuscendo. Dico in parte perché, benché le candidature siano dieci formalmente, effettivamente è una tipica cinquina a giocarsela. E, secondo le previsioni di molti, solo un binomio – “Avatar” e “The hurt locker”. In parte però questo elemento di “sovracandidatura” spiazza perché di certo vi sono più alternative e dunque più certezza. Spezziamo subito una lancia a favore dell’Academy: potrà esser nata per meri scopi economici questa scelta, ma il proporre dieci film per il premio Oscar più famoso è buono innanzitutto a scopo promozionale. Pensate a “Precious”: non è che rientri molto nei canoni dell’Academy. E’ tutta buona pubblicità per il film. O anche per “Up”: da anni si vocifera di una possibile premiazione al Miglior Film (e non al Miglior Film d’ANIMAZIONE) per un lungometraggio animato. Spesso, poi, tali film vengono snobbati, classificati come sciocchi. Invece “Up” è un film coi fiocchi, poco da dire. Le dieci candidature permettono di mettere in luce anche “District 9”, l’ombra di “Avatar”: un altro film fantascientifico trascurato dalla maggioranza, che condivide alcuni temi con Avatar, ma che, secondo il sottoscritto, è ben più profondo e interessante. Ma, al pari di “Avatar”, non lo farei vincitore di un Oscar. Però la candidatura è buona pubblicità. E dimostra che l’Academy proponga una valida alternativa ad Avatar. Meno soldi, niente 3D, nessuna pubblicità simile, un attore quasi sconosciuto.. ma un film veramente interessante. Poi c’è “An Education”. Voglio dire, pensate se avessimo avuto una cinquina. Credo ci saremmo limitati ad avere: “Avatar”, “The hurt locker”, “Bastardi senza gloria”, “Tra le nuvole” e “Up”. Credo. Dico anche “Up” perché il ghiaccio è stato rotto dal superbo “Wall-E” nel 2009. “Serious man” incentiva i fratelli Coen, anche se non mi son piaciuti molto. Il film è interessante, ma non conserva la loro stoffa. A parer mio, è meglio “Burn after reading”, considerando i loro ultimi. Però la candidatura pone in luce come l’Academy si interessi più dei Coen che del pluripremiato Eastwood, il cui “Invictus” è stato completamente snobbato. Sia perché i Coen sono il loro fenomeno economico in questi anni, sia perché “Serious man” riguarda da vicino alcuni aspetti della vita umana, e soprattutto tratta di ebrei. Insomma spesso si tenta di lanciare messaggi. Non voglio dire che la candidatura debba obbligatoriamente essere intesa come un messaggio pro-conciliazione-ebrei, ma insomma… considerato che negli ultimi anni vengono lanciati come messaggi le tematiche più importanti, come l’ecologia, l’integrazione razziale, la conciliazione tra religioni.. comunque sono semplici ipotesi e, in ogni caso, sicuramente “Serious man” deve essere stato scelto per altri motivi. “Ad education”, in una cinquina, non l’avremmo mai visto. Così la vedo io.

Beh insomma, mi sto dilungando. E’ ora di tirare le somme. Premetto che dei 10 candidati ho visto 7 film. Mi mancano “Tra le nuvole”, “Precious” e “The blindside”. Il vincitore potrebbe nascondersi tra questi, ma ne dubito.

Prima parlavo di un bivio. Tutta la chilometrica premessa per parlare di questo bivio: l’Academy stasera potrà scegliere se imboccare una strada o l’altra. Ossia se essere come al solito: dopo la sorpresa delle dieci candidature, essere tradizionale e scontata.. o innovatrice, sperimentale, stupire per accattivare il pubblico. Il problema di quest’anno è tutto qua. Academy prevedibile o imprevedibile? L’anno scorso speravo che “The Millionaire” non vincesse. Quest’anno spero che “Avatar” non vinca.
Quest’anno poi si gioca molto sul conflitto “Avatar” / “The hurt locker”, ossia Cameron / Bigelow, divorziati da anni. Mediaticamente è un enorme fattore di interesse. Così come, un’eventuale vittoria della Bigelow, rappresenterebbe il premio alla miglior regia, per la prima volta, ad una donna.

Dunque. Considerato che, nonostante tutto, credo l’Academy non farà voli pindarici, e soprattutto non uscirà oltremodo dalle righe, ma resterà tradizionale.. spero con tutto il cuore che non premi “Avatar”. Non se lo merita. Cameron ha vinto giustamente per “Titanic”… ma nove film armati fino ai denti fronteggiano la sua ultima fatica e, se dovesse vincere, sarebbe solo il coronamento di un film forte nelle sale mondiali. Come ho detto, dato l’impianto narrativo, meglio “District 9”. Di gran lunga. Ma date le scelte dell’Academy, è probabilissimo – direi un 90% – che vinca “Avatar”. Ma anche “The hurt locker” è un papabile: diretto da una donna, di prima qualità, grande risonanza, tematiche importanti, affatto scontato…

Dato che, pur non volendo, mi trovo a dover scegliere tra i due, almeno tifo per la Bigelow.

La mia previsione, dunque:

MIGLIOR FILM: The hurt locker (Bigelow)

[contando che, se non sarà questo, credo sarà “Avatar” (Cameron)]
Quello che vorrei veder premiato: “Bastardi senza gloria” (Tarantino). Mi è piaciuto davvero tanto. A parer mio coniuga fattori che lo coronano come un gran film. Ma so già che sarà impossibile.

MIGLIOR REGIA: KATHRYN BIGELOW (The hurt locker)

Perché, dal “miglior film”, dipende in sostanza tutto il resto. In genere chi vince tale categoria vince anche molte altre al di sotto. Se scelgo la Bigelow a miglior film, la devo necessariamente scegliere anche qua. E’ come una versione di latino: se sbagli la prima frase, sbagli tutto.

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: JEFF BRIDGES (Crazy heart)

[sennò JEREMY RENNER (The hurt locker)]
Questa è un’indicazione a tavolino. Non ho visto “Crazy heart”.. ma Clooney non può vincere ancora. Se la Bigelow vince, non credo le concedano poco spazio.. anche vorrei vedere la statuetta in mano a Renner, ne dubito. Morgan Freeman non ha certo sfoggiato la sua miglior performance.. e Colin Firth tantomeno, credo che i Coen resteranno privi di statuette.

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: Sandra Bullock (The blindside)

Mi chiedete perché lei? E’ la mia scommessa. Vediamo se l’Academy OSERà, per un anno. Con Cotillard azzardai e azzeccai. Qua non mi sento certo, ma secondo me se lo merita. La Streep è pluripremiata come la Mirren. Le altre son lì per coreografia, temo, anche se veder premiata la Mulligan non sarebbe male.

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA:   Stanley Tucci (Amabili resti)

Scusate, non ho visto “Amabili resti”. Magari ha fatto schifo. Ma Stanley Tucci è da sempre un grande attore molto trascurato e poco noto. Pur non avendolo visto, credo che un Oscar se lo meriterebbe. Finalmente lo porrebbe un po’ in luce.

Migliore attrice non protagonista : Maggie Gyllenhaal (Crazy heart)

Qua ho veramente tirato ad indovinare. Non ho visto nessuno di questi film se non “Nine”. E di certo la Cruz non rimedierà un Oscar per quello. Due per “Tra le nuvole” si escludono a vicenda. E permango nella mia convinzione che “Precious” farà tappezzeria.

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE: Camon & Moverman (The Messenger)

Beh spero che Camon, uno dei pochi italiani in lizza per l’Oscar, ce la faccia. Le qualità ci sono tutte.

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: Reitman & Turner (Tra le nuvole)

A caso completo.. davvero.

Miglior film straniero: Il nastro bianco (Michael Heneke)

Sarebbe ora di premiare un regista di tale calibro.

Miglior film d’animazione: Up (Docter & Peterson)

A meno che non si voglia premiare “La principessa e il ranocchio” per un rilancio della bidimensionalità tipica del retrò.. ma ne dubito. O che l’Academy soffra di nostalgia. Per il resto, “Coraline” non è abbastanza anche se lo apprezzo. Manca “Mary & Max”. Direi che “Up” è certo.

Miglior fotografia: Mauro Fiore (Avatar)

Qua forse sta un nodo. Se “Avatar” non vince i premi maggiori, credo non vincerà niente, e viceversa. Però per la fotografia merita davvero. Poi è un italiano. Piuttosto che altri meno meritati, dico Fiore.

Miglior montaggio: Innis & Murawski (The hurt locker)

Miglior scenofrafia: Dave Warren, Anastasia Masaro e Caroline Smith (Parnassus)

Migliori costumi: Monique Prudhomme (Parnassus)

Miglior trucco: Signoretti & Sodano (Il Divo)

Ci spero. Il film è stato superbo. Il trucco per Servillo come Andreotti merita l’Oscar. Ma “Star Trek” è più famoso e spettacolare, quindi temo.. ma speriamo bene.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham e Andrew R. Jones (Avatar)

Eh vabbè..

Miglior colonna sonora: James Horner (Avatar)

Miglior canzone: Weary Kind (Crazy heart)

Ok. Concludo questa lettera, Mr. Mayer, specificando che:
– molti film non li ho visti. Tiro le somme in base all’esperienza dei vari personaggi e a quanto hanno già vinto (es. tra Zimmer, Horner e Giacchino per la colonna sonora);
– la maggior parte delle previsioni NON sono ciò che io premierei;
– quest’anno è il primo anno in cui veramente non so cosa aspettarmi. Potrei essere deluso in ogni mio pronostico.

Credo che in effetti sbaglierò in pieno. Non ho tenuto conto di alcune costanti. Per es, ho voluto dare gli Oscar più importanti a “The hurt locker” e alcuni tecnici ad “Avatar”. Ho compiuto alcuni errori gravissimi. Primo, per storia, si sa che l’Oscar con maggiori candidature (The hurt locker, in questo caso) in genere non porta a casa niente. Ma tra i più avvantaggiati, lo preferisco. E vorrei veder premiata la Bigelow, quindi corro il rischio.. secondo, in genere, il grande avvantaggiato che non vince gli Oscar maggiore non vince niente. Quindi, se voglio disintegrare “Avatar”, teoricamente dovrei disintegrarlo fino in fondo. Terzo, mediaticamente marceranno sul conflitto Cameron/Bigelow. Premiarli entrambi sarebbe controproducente.

Insomma, tutto rema per Avatar. Ma io no. Io spero per lei: BIGELOW… VAI E VINCI!  E se non tu… Tarantino, vai e fai il tuo dovere!

Vittorio Toschi said,

Marzo 8, 2010 @ 11:02

Meno male l’Academy ti ha dato ragiore.
Neanche il tempio del cinema commerciale se l’è sentita di dare credibilità alla bufala mediatica di Avatar.

...HAL 9001... said,

Marzo 12, 2010 @ 19:58

I puntini di sospensione si usano sempre nel numero di tre
(www.accademiadellacrusca.it)

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